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venerdì 11 luglio 2014

TRICASE: SECONDO LEGAMBIENTE SONO TRICASE E CASALABATE LE SPIAGGIE PUGLIESI PIU' SPORCHE TRA QUELLE MONITORATE.



Due spiagge salentine passate al setaccio da Legambiente per l'indagine "Beach litter".Tra i rifiuti rinvenuti soprattutto plastica, scarti di edilizia e mozziconi di sigaretta. 

Le spiagge italiane sono invase dalla plastica, ovvero del materiale con maggiore impatto ambientale. E' quanto emerge dall'indagine ''Beach Litter'', condotta su 24 spiagge libere in tutta Italia dai volontari di Legambiente. I rifiuti di plastica intaccano anche la bellezza delle due spiagge salentine passate al setaccio: Tricase Porto e Casalabate
Bottiglie e contenitori di plastica, stoviglie usa e getta insieme a mozziconi di sigaretta, mattonelle e calcinacci sono i principali tipi di rifiuti trovati nel corso dell'indagine condotta da Legambiente nel mese di maggio. Si tratta, dunque, di un'indagine effettuata alla vigilia della stagione estiva e la speranza è che, nel frattempo, le spiagge siano state ripulite dai rifiuti.
Il dato, tuttavia, è indicativo delle brutte abitudini che gli italiani stentano a perdere. La maggiore densità di rifiuti è stata trovata nelle spiagge di Barcarello a Palermo, del Golfo di Talamone a Orbetello (Gr), del Porto di Scarlino (Gr), Babbaluciara di Agrigento e Coccia di Morto/Pesce Luna di Fiumicino (Rm). In queste cinque spiagge, secondo Legambiente, è possibile contare in media fino a quattro rifiuti nella superficie occupata da un solo ombrellone.
In Puglia, oltre a Casalabate e Tricase Porto sono stata analizzate le spiagge di Polignano a Mare (San Vito) e Brindisi (Saline di Punta della Contessa).

Nel complesso la spiaggia che ne esece peggio è quella di Tricase Porto (Arco) dove i rifiuti campionati in un’area di 10mila mq sono stati 648, di cui il 70% con dimensione superiore a 25 cm. Si tratta per il 31% di plastica, per il 16% di materiale da costruzione, per il 15% di metallo e per il 12% di mozziconi di sigarette. Sulla spiaggia “I Ronzi” di Casalabate Il totale degli oggetti rinvenuti è stato di 89, di cui il 92% con dimensione inferiore a 25 cm. Si tratta per la quasi totalità di plastica (96%) proveniente dalla pesca per il 35%. Rispetto alle altre due spiagge pugliesi analizzate, nelle due località salentine non sono strati trovati rifiuti ospedalieri e ciò è un buon segno, in controtendenza anche con quello che accade a livello nazionale. 

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